Il GSE, da gennaio prossimo, sarà di nuovo nelle condizioni di rispettare il termine dei 120 giorni previsto dalla normativa per la valutazione delle richieste e l’erogazione della tariffa incentivante.
Il rilevante numero di richieste pervenute al GSE negli ultimi mesi (25mila solo nel mese di giugno, incluse le domande di iscrizione al registro “grandi impianti”) e che tuttora continuano ad arrivare (in media 18 mila al mese), ha determinato, infatti, un inevitabile rallentamento dei tempi di analisi.
Il ritardo è dipeso anche da alcune incertezze legate alle novità normative introdotte dal decreto 5 maggio 2011, come quelle relative al premio del 10% per gli impianti che utilizzano componenti realizzati nella UE che, in molti casi, hanno determinato, da parte degli operatori, l’invio di richieste incomplete e successive domande di integrazione da parte del GSE.
Per far fronte a tali problemi il GSE ha messo in atto una serie di provvedimenti come l’adeguamento dei sistemi informatici, il potenziamento delle risorse e della capacità di lavoro al fine di recuperare l’arretrato.
Il GSE è consapevole del disagio che tale ritardo sta arrecando agli operatori e confida nella comprensione degli stessi, consapevoli della complessità della situazione che il GSE si è trovato a fronteggiare.